il sogno di stanotte
sono in mezzo al mare verso il profondo e con la barca a vela mi dirigo nel mare in tempesta
la barca è senza vela ma è meglio così che la tempesta è forte e comunque facendomi trascinare dalle correnti arriverò in qualche luogo.
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Sono in auto nel deserto in compagnia di una banda. Per uno sgarro mi lasciano da solo in questa auto senza benzina e scalcagnata
la sfida è di ritornare alla civiltà
ma naturalmente è impossibile.
sono come dentro un film, un film americano tipo thelma e louise e la macchina è di quelle grandi in stile americano, ma tutta sbertucciata e senza vetri
Allora mentre sto per chiedermi cosa fare arriva una macchina con una signora seria e composta alla guida, la sua macchina è sempre dello stesso tipo, mi accosto con la mia che si muove un po avanti un po’ indietro, senza benzina ma si muove come seguire i dislivelli
e lei mi dice che si era accorta di quello che era successo e sa che sono lì da solo. Lei deve andare in un’ altra direzione ma capisce che ce n’è bisogno e accetta di portarmi con sè
mi sento un po come in thelma e louise
faccio per entrare dalla parte del viaggiatore ma lei è già andata dietro e mi dice che devo essere io a guidare la sua macchina, quindi mi sposto dall’ altro lato e monto in macchina
c’è da fare un viaggio, mi pare che sia un viaggio già tracciato e infatti aumenta la sensazione di essere in un film che sia thelma o altro, si capirà subito che si tratta di Priscilla nel Deserto.
infatti eccomi che in fondo alla strada anche la signora mi fa cenno di dirigermi verso un autolavaggio arcobaleno sotto il quale passiamo per essere spruzzati di una miscela arcobaleno profumata che ricopra la macchina di tutti i colori.
io apro un poco il vetro perchè voglio-devo essere profumato anche io. ho in mente che dipingeremo poi la macchina tutta di rosa.
proseguiamo e ci troviamo ad un incrocio
una folla è in rivolta e io devo difendermi, salgo in alto sul semaforo e con il mio piede respingo in basso la folla..
poi scendo e ripartiamo
il viaggio procede con una scaletta già organizzata,
è come un viaggio a tappe obbligate che ci porterà a inscenare le situazioni viste nel film, capisco che stiamo ripetendo qualcosa di già visto e sappiamo già quindi più o meno che situazioni dovrò affrontare e come dovrò reagire e ciò che è necessario fare ma è necessario percorrerle tutte..
mi pare di conoscere anche la colonna sonora e addirittura di vedere i titoli di coda
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il sogno di ieri
sono in un posto dove ci sono rovine romane di basiliche, il pavimento di mattono traccia geometrie di archi e fra i mattoni in cotto nascono delle erbe, ma il tracciato delle mura è chiaro cosi ci sono anche altri resti di colonne.
a un certo punto vado nel luogo dove ci sarà un concerto,
per andarci ci si arriva dal giardino e devo salire delle piccole scale.
poco prima delle scale il prato intorno a queste è tutto molle intriso di acqua come se fosse piovuto e si è formata una pozza di acqua gigantesca.. riesco però a saltarla anche se non ho scarpe adatte alla pioggia ma scavalco la pozza e salgo sugli scalini. le scarpe si sono bagnate solo sotto le suole per il terreno molle e un po’ di umidità salirà ma niente di grave si asciugheranno.
arriva altra gente, una signora elegante con scarpe anche lei poco adatte, un uomo anche lui con mocassini estivi e entrambi pestano una parte della pozza e si bagnano un poco ma sembra che non se ne curino.
dall’ alto delle scale noto un mio collega pasticcione che di lato in fondo all’ edificio stava innaffiando lui le piante e che non si era accorto che aveva allagato tutto in questo modo.. ma naturalmente non ci si può fare niente, lui è così, ma glielo faccio notare così che smetta.
sto entrando nella sala del concerto ci sono ancora abbastanza posti a sedere e mentre mi dirigo lì arriva un ragazzo di fretta che mentre passa si slancia ancor più velocemente in avanti e con un gran balzo vola letteralmente sulle sedie e volando lancia anche il suo cappello in avanti per prendere dei posti.. io lo vedo e lo giudico come un imbecille arrogante ma tant’è così è la gente.
u003cbr>poi scendo e ripartiamou003cbr>u003cbr>il viaggio procede con una scaletta ben precisa, è come un viaggio a tappe obbligate che ci porterà a inscenare le situazioni viste nel film, come leggere un copione so già quindi più o meno che situazioni dovrò affrontare e come dovrò reagire e ciò che è necessario farenu003cbr>u003cbr>–u003cbr>u003cbr>il sogno di ieriu003cbr>u003cbr>sono in un posto dove ci sono rovine romane di basiliche, il pavimento di mattono traccia geometrie di archi e fra i mattoni in cotto nascono delle erbe, ma il tracciato delle mura è chiaro cosi ci sono anche altri resti di colonne.nu003cbr>u003cbr>a un certo punto vado nel luogo dove ci sarà un concerto,u003cbr>u003cbr>per andarci ci si arriva dal giardino e devo salire delle piccole scale.u003cbr>u003cbr>poco prima delle scale il prato intorno a queste è tutto molle intriso di acqua come se fosse piovuto e si è formata una pozza di acqua gigantesca.. riesco però ad attraversarla anche se non ho scarpe adatte alla pioggia e salgo sugli scalini. le scarpe si sono bagnate solo sotto le suole e un po' di umidità salirà ma niente di grave si asciugheranno.nu003cbr>u003cbr>arriva altra gente, una signora elegante con scarpe anche lei poco adatte, un uomo anche lui con mocassini estivi e entrambi come incuranti pestano una parte della pozza e si bagnano un poco.u003cbr>u003cbr>dall' alto delle scale noto un mio collega pasticcione che di lato in fondo all' edificio stava innaffiando lui le piante e che non si era accorto che aveva allagato tutto in questo modo.. ma naturalmente non ci si può fare niente, lui è così, ma glielo faccio notare così che smetta.nu003cbr>u003cbr>sto entrando al posto del concerto ci sono ancora abbastanza posti a sedere e mentre mi dirigo lì arriva un ragazzo di fretta che mentre passa si slancia ancor più velocemente in avanti e con un gran balzo vola letteralmente sulle sedie e volando lancia anche il suo cappello in avanti per prendere dei posti.. io lo vedo e lo giudico come un imbecille arrogante ma tant'è così è la gente.nu003cbr>u003cbr>u003cbr>– u003cbr>u003cbr>Flectere si nequeo Superos, Acheronta movebon”,0]
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