Il croco splendente

Tartassato dalla tecnologia telefonica e dall’influenzina di inizio inverno
mentre mi vengono addebitati traffici non richiesti e inconsapevoli.. alla ricerca di un poco di pace nel magma lavorativo, alla costante ricerca di spazi e di mondi dove poter vivere un contesto di normale e banale quotidianità.  … è necessaria una bella boccata di ossigeno montaliano


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.


Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,

e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!


Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


(Eugenio Montale, Ossi di seppia)

Ieri al corso di recitazione, leggendo un’altra poesia di Montale che mi è nel Quore per vari intrecciati risvolti [ ricordare bene nella consapevolezza di non poter rivivere neanche il ricordo ], l’impappinamento è stato totale, l’idea di tirar fuori le mie lacrime sedata a forza concentrandomi nell’ascolto dei compagni di corso. Forte emozione che mi ha condizionato nella emissione dei suoni in quel frangente ripullulante di vortici e vertigini della Casa dei Doganieri.

Ritenterò ancora cercando stavolta di starmene saldo sull’orlo dell’abisso, ancorato alle cose preziose che ho idea che non mi possano abbandonare mai..

.. e cos’altro più di me stesso? anche se a volte mi perdo forse oggi inizio ad avere la forza di ricompormi.. e lo devo solo all’ascolto, alla nuova capacità di soppesare ansie ed euforie, allo sforzo di centellinare lo sconforto e la passione, a farmi bastare il poco o il tanto che spesso si trascura di avere .. spesso ho vissuto in attesa di un domani migliore con un passato pesante che affondava i miei passi nelle sabbie mobili e allentava le azioni in inazioni, oggi cerco di rinsaldare il presente che forse è l’unica cosa che sia possibile vivere.. facile a dirsi e a scriversi, un po’ meno a farsi.. ma qui sono e qui tento di razionalizzare e di imbonirmi..

Domine ad adjuvandum me, si sarebbe detto un tempo, senza trascurare che il primo migliore aiuto di noi siamo proprio noi stessi: La fortuna aiuta gli audaci e osare bisogna.

5 pensieri su “Il croco splendente

  1. Sempre oltre..

    Urla la tua poesia senza sedar le lacrime
    Tira fuori ciò che c’è
    Molla il passato.
    Mollalo.
    e dai…

    NON razionalizzare
    SENTI

    osare non serve sempre.. o forse sbaglio ancora una volta, sbaglio

    Il sonno non arriva nonostante la stanchezza oggettiva.
    Legger qui dà pace. E’ strano direi.
    Forse basta sapere che vita dimora. Senza volere altro.

    URLA LA TUA POESIA.

    Ti ascolto,
    ti sento,

    TJ

  2. no fose non basta..

    bellissimo il dipinto. Se lo vendi ci faccio un pensierino.. ma voglio anzi esigo la firma e la data.

    Davvero.

    Sei grande.

    TJ

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