Quando si dice a una figlia

Quando lo dici a tua figlia
hai tanta paura di sbagliare e di farle del male,
da non capire il senso di ciò che pensi,
ma senti e sai che mentire è un errore,
che porta a giudizi che si piantano dentro come le pietre
e possono affossare quel rapporto, che hai meraviglioso,
quell’anima che ami e che vuoi sempre radiosa.

E infatti è stata una Verità ben nascosta quella che tu hai subito
e che da solo ti sei imposto da sempre..

Così ti aggrappi a questa Verità che aleggia e ti sostiene
per dirti che tu sei quello
(in fondo non hai scelto quello che sei
ma forse per questo ti sembra impossibile a dirsi).

E così in un soffio di vento le dici
quel che smettesti di mentirti un giorno.

Ed è un Paradiso ricevere un sorriso splendente e furbetto che ti dice "eh, io lo sapevo"

E’ allora una giornata di mille e più tenerezze ricevute e donate,
mentre il sole le colora un po’ il viso,
e si riempe la grandezza senza più misura nel tuo Quore.

E se sai che la devi ancora proteggere,
non è nascondendoti che potevi farlo
ma soltanto con l’essere sempre te stesso di fronte a lei,
semplicemente te stesso,
con i tuoi dolori e i tuoi errori,
le tue povertà e le grandezze
ma con la tua umanità sempre.

cronaca di divorzio con un annuncio

per non dimenticare, un po’ senza voglia, mi impongo di descrivere queste sensazioni,
mentre tante altre affollano la mia mente

ringrazio chi mi ha fatto in bocca al lupo ma tutto era già stabilito, separazione consensuale e pure stavolta

le difficoltà sono tutte interiori emotive

fugando questo pensiero ho fatto la mia parte al corso di teatro ieri, con pochissimo entusiasmo per la stanchezza lavorativa, la schiena in via di guarigione, la tensione per le incomprensioni e la rottura ..

stamani, da solo perché la piccola non era in casa, mentre mi preparavo, il pensiero che andava indietro al giorno del mio matrimonio, la mattina del matrimonio qui in questa stessa casa (già convivevamo da 1 mese) i sogni, quei sogni che amavo e che tanto male mi hanno fatto.. (un giorno forse scriverò del giorno del mio matrimonio) si sono aperti in alcune piccole lacrime..

arrivato ben in anticipo in piazza san Firenze ricerco un bancomat e mi confondo fra i turisti, ammirando la loggia e il biancone (la mostra di Tavani vista poco tempo fa con Luca ancora non era aperta). la chiamo e anchelei è già arrivata (perfettamente puntuale come non fu quel giorno), mi raggiunge si parla della piccola, la scuola, poi con l’avvocato ci dirigiamo verso l’udienza..

si entra, una formalità burocratica, una frase di rito detta talmente distrattamente che non si attende nemmeno una risposta -ci sono margini di riconciliazione?-, alcune precisazioni di legge poi 2 firme.. 3 , 4 minuti davanti a 3 persone di cui 2 indaffarate con altro.. 3 vite di mezzo vengono liquidate in questi semplici istanti..

uscendo la valle di lacrime  si rinnova per lei, che cede di fronte a questa insignificante a-cerimonia che sancisce la cancellazione (agli effetti civili) di questa unione lunga e lontana (19 furono gli anni passati insieme fino a 7 anni fa) [ho imparato da lei che le lacrime sono talvolta i nostri sensi di colpa]

l’avvocata ci offre un caffè e una chiacchierata: al bar di fronte al tribunale ci sono comodi tavolini e mentre ci si racconta ecco che è il mio turno di ricordi e di singhiozzi, così per farmi forza tiro fuori il libretto degli assegni e penso alla cifra da sborsare (meno male che quest’anno ho avuto una gratifica, ci voleva proprio fra questo e l’assicurazione) e così fra una considerazione e l’altra comunico alla nostra gentile avvocata, oltre a tutto ciò che già sapeva di noi, e le spiego del mio percorso, affrontato dopo la separazione, per scoprire, avventurarmi nei meandri ed alla fine accettare questa omosessualità non richiesta, non desiderata, quasi cancellata, non amata ma pienamente costituente di me e alla fine accettata..

così molto serenamente se ne parla e si confrontano le esperienze, anche l’avvocato è separata con un figlio, si parla della bellezza dei figli, della grande gioia che ci donano con la loro presenza..

poi lei va.. noi restiamo e parliamo di noi e di come la cosa sia da dire presto alla piccola, che lato suo sa già ma non dice oppure non crede.. "papà fa il gay con Luca" diceva tempo fa, "sai che papà adesso si vede molto meno con Luca, quella cosa che dicevo di papà non deve essere vera".. ecco sono oggi convinto più che mai della necessità di affrontare questo subito con la piccola, che non voglio che creda un domani che io finga con lei qualcosa, per me è sempre stato non detto, ma mai ho dissimulato i sentimenti di ciò che provavo quando mi era vicino il mio uomo, certo senza gesti eclatanti, ma la gioia di esser insieme non l’ho mai nascosta e questo lei l’ha sempre visto chiaramente nei miei occhi e udito dalle mie labbra..

Quindi un nuovo momento da affrontare, un passaggio verso un futuro che è qui dietro il prossimo angolo..

ecco quindi vedete ,adesso gli "in bocca al lupo" me li tengo..

e con molta stanchezza me ne vado a letto

La Luce Vera del Quore

Cuor Metallo allo Specchio

Ciao Blog,

tu sai quello che scrivo e che penso, lo vedi come sono i miei momenti  e i miei pensieri.

e vedi e senti che finalmente, come un Quore allo specchio, mi vedi riflesso nel modo più vero..

Tu sai quanto nella mia vita abbia sbagliato e quanto sia stato insoddisfatto, quanto abbia sofferto per non aver cercato quello che mi faceva star bene e mi avrebbe completato, aver fondato cattedrali piantate sulla sabbia mobile e non su solida roccia, mentre ti illudevi che così non fosse per la forza del tuo sacrificio, credevi che la volontà sarebbe bastata e avrebbe potuto tutto, tutto contro la tua famiglia inesistente e il suo non amore, che la volontà e il sacrificio sarebbero bastati per garantirti una vita di successo e di pienezza.. per ricostruire quello che ti era stato negato.

Altro era il tuo destino e avertelo negato ti ha lanciato verso una vita che mentre oggi ti ricompensa con alcuni dei doni più grandi, tutto ti ha illuso di darti e tutto ti ha tolto in passato.

Ma la felicità non è fuori ma tutta vive dentro di noi.

Quore, Quore, quanto ti è mancata quella figura del tuo babbo che quando sentivi e capivi che non ti amava, tu hai deciso che potevi escludere da te, che non serviva e che potevi farne a meno, tanto tu eri forte.. e quanto invece ne avevi bisogno davvero

Quanto ti è mancata e hai poi ricercato ingannandoti.

Quanto, Quore, hai voluto ricercare un amore in un ragazzo che volevi pari tuo, che ti deluse quando scopristi lontano tanto da te, e temevi di averlo troppo ingannato essendoti tu ingannato e non lo ammettevi, o in un giovane che volevi seguire nel percorso di crescita o di vita e che invece stavolta ingannava lui e tu eri sempre cieco e non volevi vedere niente, non lo ammettevi ancora..

Continuavi a inseguire amori impossibili per ricreare quella unità che sempre ti era mancata, unità di famiglia, di intesa, di volontà, di senso..

Quanto, Quore, hai cercato di formare di nuovo per te e per tua figlia un nido in cui fosse possibile la tua e la sua felicità: tu essere per lei ed anche avere qualcuno con cui condividere i tuoi traguardi e i tuoi sogni, con cui condividere le gioie della crescita e le tappe della vita che un figlio ti porta a rivivere con più consapevolezza.. Unità e non divisione, tu, lei, l’altro.. ancora famiglia che per te era l’unico luogo possibile, sensato, per riempire la tua vita e il tuo vuoto interiore..

ma i tuoi sogni, i tuoi desideri non è possibile che siano perfettamente quelli dell’altro, davvero se questo è difficile per una relazione eterosessuale, come ancora più difficile per la tua condizione di uomo che ama un altro uomo.. E a parte le intrinseche difficoltà che ci sarebbero anche in una relazione che introduce un altro in un rapporto padre-figlia incontrare tutte le altre difficoltà, nascondere i sentimenti, non palesarli fuori, far sì che si capisca e che non si capisca, che non si dica anche se si intuisce, tu lei tua madre lui, l’altra, gli altri..

e vedere le difficoltà ma sognare un momento in cui tutto si appiana e si possa vivere la piena libertà, quella che vivi nei momenti di estasi quando ti abbandoni fra le sue braccia, e che poi vivi nei momenti di estasi quando tieni la tua vita nella tue.. e quanto sogni mentre immagini una perfetta condivisione di momenti che tu possa condividere insieme a entrambe quelle che senti come ragioni vere e vive della tua vita.

e cercare i modi e i tempi di ridurre le difficoltà per consentirti di vivere una normalità apparente che sempre sembra sfuggire

e quando vedi che tutto è sempre più difficile, vedere che tutto si ostina e nega e senti gli attimi che ti sfuggono fra le dita, ti osservi nello specchio e vedi sempre più sbiadito il tuo quadro, la rappresentazione di te che hai nella testa e capisci che forse quel sogno non lo raggiungerai mai, allora forse decidi che il tuo quadro forse non era un quadro possibile, che i colori non erano reali, che le regole e le leggi sono più di quanto la tua forza e il tuo destino possano riuscire a condurti..

allora non smetti di sognare ma togli la ruggine dal quadro, pulisci la nebbia sullo specchio, rivedi le luci che illuminano la scena del tuo volto.. e cerchi un filo possibile che rimetta insieme le tue attese in una nuova disposizione..

E riparti da te.

Riparti tenendo ancora bene in mente tutti i tuoi sogni e con la piena comprensione di quello che hai passato inseguito rincorso quando non avevi la consapevolezza dei motivi e delle forze che hanno creato la tua storia.

Riparti e non rinunci ai tuoi sogni, perchè senza sogni la vita non può andare avanti, ma con la consapevolezza vera di quel tesoro interiore che hai dentro e che niente al mondo permetterai che ti porti via: non cerchi tesori nè ricchezze, nè ornamenti per il tuo corpo o per il tuo volto, perchè credi che quello che hai dentro rappresenta davvero te stesso e anzi cercherai adesso di portare fuori tutto quello che hai perchè emerga splendente e chiaro per tutti ciò che hai Tu, il tuo Quore fiammeggiante, il tuo Quadro variopinto, lo splendido Suono della tua Anima, che non tutti possono ascoltare e capire, ma che risuona per coloro che un giorno riusciranno a superare le cortine, i fumi, i vapori e le ruggini per poterti finalmente leggere totalmente dentro di te.

🙂



Mi baci con i baci della sua bocca!
Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino.
Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi,
profumo olezzante è il tuo nome,
per questo le giovinette ti amano.
Attirami dietro a te, corriamo!
M’introduca il re nelle sue stanze:
gioiremo e ci rallegreremo per te,
ricorderemo le tue tenerezze più del vino.
A ragione ti amano!

Belle sono le tue guance fra i pendenti,
il tuo collo fra i vezzi di perle.
Faremo per te pendenti d’oro,
con grani d’argento.

Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra,
riposa sul mio petto.
Il mio diletto è per me un grappolo di cipro
nelle vigne di Engàddi.
Come sei bella, amica mia, come sei bella!
I tuoi occhi sono colombe.
Come sei bello, mio diletto, quanto grazioso!
Anche il nostro letto è verdeggiante.
Le travi della nostra casa sono i cedri,
nostro soffitto sono i cipressi.

Io sono un narciso di Saron,
un giglio delle valli.
Come un giglio fra i cardi,
così la mia amata tra le fanciulle.
Come un melo tra gli alberi del bosco,
il mio diletto fra i giovani.
Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo
e dolce è il suo frutto al mio palato.

Sostenetemi con focacce d’uva passa,
rinfrancatemi con pomi,
perché io sono malata d’amore.

La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia.

Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.

O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro.

Il mio diletto è per me e io per lui.

Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l’amato del mio cuore;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato.
«Mi alzerò e farò il giro della città;
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l’amato del mio cuore».
L’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi hanno incontrato le guardie che fanno la ronda:
«Avete visto l’amato del mio cuore?».
Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l’amato del mio cuore.
Lo strinsi fortemente e non lo lascerò
finché non l’abbia condotto in casa di mia madre,
nella stanza della mia genitrice.

Ecco, la lettiga di Salomone:
sessanta prodi le stanno intorno,
tra i più valorosi d’Israele.
Tutti sanno maneggiare la spada,
sono esperti nella guerra;
ognuno porta la spada al fianco
contro i pericoli della notte.

Tu mi hai rapito il cuore,
sorella mia, sposa,
tu mi hai rapito il cuore
con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!

Il mio diletto è bianco e vermiglio,
riconoscibile fra mille e mille.
Il suo capo è oro, oro puro,
i suoi riccioli grappoli di palma,
neri come il corvo.
I suoi occhi, come colombe
su ruscelli di acqua;
i suoi denti bagnati nel latte,
posti in un castone.
Le sue guance, come aiuole di balsamo,
aiuole di erbe profumate;
le sue labbra sono gigli,
che stillano fluida mirra.
Le sue mani sono anelli d’oro,
incastonati di gemme di Tarsis.
Il suo petto è tutto d’avorio,
tempestato di zaffiri.
Le sue gambe, colonne di alabastro,
posate su basi d’oro puro.
Il suo aspetto è quello del Libano,
magnifico come i cedri.
Dolcezza è il suo palato;
egli è tutto delizie!
Questo è il mio diletto, questo è il mio amico,
o figlie di Gerusalemme.

Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me;
egli pascola il gregge tra i gigli.

Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore,
tenace come gli inferi è la passione:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio.

Una sorella piccola abbiamo,
e ancora non ha seni.
Che faremo per la nostra sorella,
nel giorno in cui se ne parlerà?
Se fosse un muro,
le costruiremmo sopra un recinto d’argento;
se fosse una porta,
la rafforzeremmo con tavole di cedro.

Cantico dei cantici, che è di Salomone.

cosa è normale a 9 anni e mezzo

Leggevo con la piccola il libretto di Juanol’O "Ci piacciamo"

[ al link di cui sotto recensito a suo tempo in Ecisigarba ]


inizia presentando delle coppie uomo-donna:

un uomo piccolo, una donna grande,
uno senza capelli con una donna capellona,
moro e bionda,
piccoletta e muscoloso..

arriviamo alla coppia di uomini uno alto uno basso.. e quindi alle 2 ragazze magre..

Eclama Lei (una Barbie in miniatura).. finalmente ecco 2 "normali" !!  

Un angolo di Pace

L'angolo dello studio

Questi Lunedì
serenamente passati
insieme alla mia Vita
Luminosa Goccia
mi danno una forza
e un’energia
che va all’infinito
e così i giochi
e le fantasie

anagrammando nomi
( i nostri )
aggiungerne uno
che anima
fiamme
in noi

in
noi
anima
le fiamme
anagrammando
aggiungere
i nostri
nomi
1
2
3

Uno sguardo per il Quore

Si piccola hai ragione,
Firenze è bella,
ma senza di te non sarebbe niente,
nè una stella brillerebbe,
nè un tintinnio di fata
animerebbe le mie serate.

eye3
Hai ragione se mi guardi di traverso alle volte
ma cerco di portare avanti
la vita che avanza
  per non esserti un peso domani,
 che sia per te il migliore
che non sia mai stato.

Il mondo visto da dentro

E allora cosa di più bello
del tuo occhietto che ammicca
rispondendo al mio gioco?
e quello divertito
nella nuova invenzione?
o il goloso che si tuffa
nella tazza di cioccolato?
o quello sognante
che si bea del nostro
COLORARE?!

eye1
E quanto è bello
il tuo stupore
quando insieme scopriamo
giochi infiniti
e scrutiamo l’orizzonte insieme
scoprendo nel reale
sogni a non finire,
i nostri!

eye2Spero che questo
ti rimanga dentro
per sempre,
il gioco di vedere
con altri occhi
il nostro mondo
che diventa a noi perfetto
grazie a noi.

eye4questo cerco di creare
per te creatura mia
che mi hai reso al mondo
quando sei venuta al mondo
e che oggi lucidamente
per la prima volta
mi fai vedere e sognare:
quello che io non sono riuscito
in quel tempo
a vedere, a vivere,  a sperare.

Il mondo visto da dentro

Grazie infinite piccola 🙂
Papi

Il vispo Tereso senza Tacchi a Spillo

Grazie a Dio i rapporti con la mia futura ex moglie (non siamo divorziati ma, ancora per poco, solo separati) vanno a gonfie vele. Diciamo che i rapporti ovviamente sono stati molto tesi dopo la separazione ma si tratta ormai di oltre 6 anni fa, lei ha saputo della mia omosessualità dopo un anno per vie traverse, non ci fu nessuna reazione allora, ma dopo un paio di anni ci trovammo a riparlarne, a fine 2005 in una sera in cui mia figlia si ruppe un braccio saltando su una rete in un parco giochi. Fu una disgrazia ma di lì seguirono molti momenti di parole e di chiarimenti.

Ora non che sia tutto chiuso e tutto chiarito tra di noi, ci sono molte cose che non sono andate nel verso giusto per alcuni anni e i comportamenti al momento della separazione non sono stati i migliori in più di una occasione, ma la cosa che ci ha salvato è stato che nessuno di noi due ha mai usato la bimba contro l’altro, le abbiamo sempre mostrato la ricchezza e la positività di avere sempre e comunque entrambi i genitori presenti con lei, abbiamo fatto si che i momenti vivendo separati non pesassero ma fossero positivi per lei. una maggior vicinanza una completa presenza nostra per lei, solo per lei.

Diciamo che una cosa che è mancata fra di noi è stata la possibilità di dialogo e di chiarimento, così oggi quando ci incrociamo fra un appuntamento dal dottore e una serata insieme al gruppo del catechismo il tempo è tutto dedicato al mio poterle parlare e raccontarle la fetta della mia storia recente, quello che ho vissuto dentro, quello che ho vissuto e sentito da una vita..

Ora ci sono molti aspetti, molte cose non facilmente comprensibili, capire i meccanismi che scattano quando si nega a noi stessi quello che si sente dentro per anni, da cui poi oggi in lei sorgono naturali i i meccanismi di difesa e di rimozione dopo aver più o meno condiviso la nostra vita, e qui si tratta esattamente della metà della nostra vita passata insieme..

avrò modo di tornare su questo ma adesso..

.. adesso racconto una cosa che mi ha fatto pensare, qualcosa che me la dice lunga sulla superficialità con cui si etichettano le cose, sul modo di ragionare della maggior parte delle persone anche toccate da questo fenomeno, lei moglie di un gay che mi è stata vicina una vita e che ha visto i miei momenti le mia malattie psicosomatiche, che ha vissuto con me gli anni della mia forte depressione..

mi dice: "a me non da nessun fastidio il gay, l’omosessualità, l’ ho accettata, non è stata facile, ho pensato e riflettuto parecchio, la tua vita, tuo babbo, ho capito.. quello che non riesco ad accettare sono gli eccessi, quelli che si travestono, uomini che vanno vestiti in giro da donna, ma anche le donne che si mettono come gli uomini .. "

Ora la cosa mi ha lasciato talmente basito che non ho osato ribattere, infatti poi si era alla riunione parrocchiale di cui sopra e non ce n’è stata ulteriore occasione, ma sono rimasto sbalordito di come si possa confondere travestitismo con omosessualità che sono cose completamente diverse, così come ancora diverso è il transgenderismo.. adesso il mio impegno sarà di chiarire almeno a lei la differenza, io non mi vestirei mai come una donna, o forse lo farei per farmici una risata ma io non mi sono mai sentito una donna esteriormente parlando, posso dire che mi sento in qualche modo una sensibilità maggiore, e di solito questa sensibilità è femminile, ma non posso dire che io mi vedo una donna e meno che mai che io vorrei essere una donna, anche se come tutti i gay le donne alla fine le invidiamo e le ammiriamo molto, forse per il grande potere di poter essere desiderate liberamente .. da molti uomini.. mi rendo conto che non è facile eliminare la macchietta del vizietto dalla mente italiana ma un poco di sana educazione sessuale non sarebbe male che venisse insegnata per bene a partire dalla scuola..

un libro fra tutti, chiarissimo e leggerissimo che si legge in poche ore